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Uso di Natalizumab, Fingolimod e Dimetilfumarato e recidiva e disabilità correlate alla gravidanza nelle donne con sclerosi multipla


È stata studiata l'attività della malattia correlata alla gravidanza in una coorte di sclerosi multipla contemporanea.
Utilizzando i dati dell’MSBase Registry, sono state incluse le gravidanze concepite dopo il 31 dicembre 2010, in donne con sclerosi multipla recidivante-remittente o sindrome clinicamente isolata.
Sono stati determinati i predittori di recidiva intrapartum e postpartum e progressione della disabilità.

Sono state incluse 1.998 gravidanze di 1.619 donne con sclerosi multipla. Il tasso annualizzato di recidiva pre-concepimento ( ARR ) è stata pari a 0.29, è sceso a 0.19 nel terzo trimestre ed è aumentato a 0.59 all'inizio del postpartum.

Tra le donne che hanno utilizzato Fingolimod o Natalizumab, il tasso ARR prima della gravidanza è stato rispettivamente di 0.37 e 0.29 ed è aumentato durante la gravidanza.
Il tasso ARR intrapartum è diminuito con l'uso preconcezionale di Dimetilfumarato.
Il tasso ARR è aumentato dopo il parto in tutti i gruppi di terapia modificante la malattia.

Il proseguimento dell’assunzione di Natalizumab in gravidanza ha ridotto le probabilità di recidiva durante la gravidanza ( odds ratio, OR=0.76 al mese, P=0.017 ).
Il riavvio della terapia modificante la malattia con Natalizumab ha protetto contro la recidiva postpartum ( hazard ratio, HR=0.11, P minore di 0.0001 ).

Le donne che allattavano al seno hanno avuto meno probabilità di recidiva ( HR=0.61, P=0.016 ).
Il 5.6% delle gravidanze è stato seguito da una progressione della disabilità confermata, prevista da una maggiore attività della recidiva in gravidanza e dopo il parto.

Le probabilità di recidiva intrapartum e postpartum sono aumentate tra le donne con sclerosi multipla dopo la cessazione di Natalizumab o Fingolimod.
Nelle donne considerate ad alto rischio di recidiva, l'uso di Natalizumab prima della gravidanza e il proseguimento della gestazione fino a 34 settimane con una ripresa precoce dopo il parto è un'opzione efficace per ridurre al minimo i rischi di recidiva.
Le strategie di utilizzo della terapia modificante la malattia devono essere bilanciate rispetto a potenziali complicanze fetali / neonatali. ( Xagena2021 )

Yeh WZ et al, Neurology 2021, 96: e2989-e3002

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