È stato studiato l’effetto di un probiotico sul microbioma intestinale e sulla funzione immunitaria periferica in controlli sani e nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente.
Ai pazienti con sclerosi multipla ( n=9 ) e ai controlli ( n=13 ) è stato somministrato per via orale un probiotico contenente Lactobacillus, Bifidobacterium e Streptococcus 2 volte al giorno per 2 mesi.
Campioni di sangue e di feci sono stati raccolti al basale, dopo il completamento del trattamento di 2 mesi e 3 mesi dopo l'interruzione della terapia.
Cellule mononucleate del sangue periferico congelate ( PBMC ) sono state utilizzate per la profilatura delle cellule immunitarie.
Campioni di feci sono stati utilizzati per la profilatura di rRNA 16S e l’analisi metabolomica.
La somministrazione di probiotico ha aumentato l'abbondanza di diverse unità tassonomiche note per essere deplete nella sclerosi multipla come il Lactobacillus.
L'uso di probiotici ha diminuito l'abbondanza di unità tassonomiche precedentemente associate alla disbiosi nella sclerosi multipla, tra cui Akkermansia e Blautia.
L'analisi metagenomica predittiva ha rivelato una diminuzione dell'abbondanza di diversi percorsi KEGG ( Kyoto Encyclopedia of Genes and Genomes ) associati alla funzione alterata del microbiota intestinale nei pazienti con sclerosi multipla, come il metabolismo del metano, in seguito a un'integrazione con probiotici.
A livello immunitario, la somministrazione di probiotici ha indotto una risposta immunitaria periferica antinfiammatoria caratterizzata da una ridotta frequenza di monociti infiammatori, diminuzione della intensità media di fluorescenza di CD80 sui monociti classici, nonché diminuzione della intensità media di fluorescenza correlata all'antigene dei leucociti umani ( HLA ) D sulle cellule dendritiche.
La somministrazione di probiotici è stata anche associata a ridotta espressione dell'allele HLA-DQA1 di rischio di sclerosi multipla nei controlli.
L'aumento indotto dai probiotici di Lactobacillus e Bifidobacterium era associato a una diminuita espressione dell'allele di rischio di sclerosi multipla HLA.DPB1 nei controlli.
I risultati hanno indicato che i probiotici possono avere un effetto sinergico con le attuali terapie per la sclerosi multipla. ( Xagena2018 )
Tankou SK et al, Ann Neurol 2018; Epub ahead of print
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