La gravidanza è associata a stabilità clinica della sclerosi multipla e talvolta a miglioramenti.
Durante i primi 3 mesi post-partum si osserva, invece, un aumento significativo delle recidive.
La storia gestazionale non ha influenza sulla disabilità nel lungo periodo e la sclerosi multipla non sembra influenzare la gravidanza o la salute del bambino.
Ad eccezione del Metotrexato e della Ciclofosfamide, la maggior parte dei farmaci che sono impiegati regolarmente nel trattamento della sclerosi multipla, possono essere somministrati nelle donne in gravidanza.
L’uso materno di Azatioprina non è associato ad un aumentato rischio di malformazioni congenite, anche se talvolta si possono osservare alterazioni dell’immunità fetale, ritardo nella crescita intrauterina e prematurità.
La Ciclosporina non è teratogena, ma può essere associata a ritardo di crescita e a prematurità.
La gravidanza dovrebbe essere evitata nelle donne trattate con Metotrexato per la sua capacità a provocare aborto e per il rischio di causare malformazioni fetali.
La Ciclofosfamide è teratogena negli animali, ma studi di popolazione non hanno dimostrato in modo conclusivo la sua teratogenicità negli esseri umani.
Sono scarse le informazioni sulla sicurezza del Glatiramer, Mitoxantrone, Interferone–beta– 1a ed Interferone–beta–1b.
Le donne affette da sclerosi multipla non vanno incontro a maggiori complicanze durante la gravidanza rispetto alle donne sane.
La modalità del parto deve essere decisa solo in base a criteri ostetrici.
Nelle pazienti con sclerosi multipla può essere effettuata con sicurezza sia l’anestesia generale, che l’anestesia spinale o epidurale. ( Xagena2004 )
Ferrero S et al, Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol 2004; 115: 3-9
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