Uno studio ha valutato l’ipotesi che nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente raggiunto il controllo grazie ad un regime ad alto dosaggio e ad alta frequenza di Interferone beta, il beneficio potesse essere mantenuto impiegando dosaggi di farmaco più bassi e con minore frequenza.
Un totale di 27 pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente in trattamento da lungo tempo con 250 microg/die ( dosaggio standard ) di Interferone beta-1b ( Betaferon, Betaseron ) sono stati assegnati in modo random a ridurre gradualmente il dosaggio a 30 microg 1 volta a settimana di Interferone beta-1a ( Avonex ) ( n=13 ), o a continuare il trattamento con Interferone beta-1b al dosaggio standard ( n=14 ).
Sono state osservate differenze significative nei due gruppi di pazienti.
Nel gruppo dei pazienti trattati in modo continuo con Interferone beta-1b al dosaggio standard, il 79% è risultato libero da recidiva rispetto al 23% del gruppo ricevente Interferone beta-1a 1 volta a settimana ( p = 0,006 ).
Il numero dei pazienti senza nuove lesioni PD/T2 è risultato più alto nel gruppo dei pazienti trattati in modo continuo con Interferone beta-1b al dosaggio standard ( 77% ) rispetto al trattamento con Interferone beta-1a 1 volta a settimana ( 23% ) ( p = 0,04 ).
Secondo gli Autori la riduzione del dosaggio e della frequenza di somministrazione di Interferone beta-1b non è consigliabile neppure nei pazienti liberi per molti anni da attività di malattia sia all’MRI ( risonanza magnetica per immagini ) che clinicamente.( Xagena2004 )
Barbero P et al, J Neurol Sciences 2004; 222: 13-19
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