Sebbene la sclerosi multipla sia stata descritta nel 14° secolo, solo negli ultimi anni sono stati messi a punto trattamenti per questa patologia neurologica fortemente invalidante.
L’Interferone-alfa e l’Interferone-gamma non hanno mostrato di essere efficaci nella sclerosi multipla, così come il trattamento con mielina, Cladribina, Sulfasalazina e con gli inibitori del TNF ( Tumor Necrosis Factor ).
Nel 1993, l’Interferone-beta 1b ( IFN-beta 1b, Betaferon ) è stato il primo farmaco, con dimostrata efficacia, in grado di modificare la storia naturale della sclerosi multipla recidivante-remittente.
In seguito, è stata dimostrata anche l’efficacia dell’Interferone-alfa 1a ( IFN-alfa 1a, Avonex, Rebif ) e del Glatiramer ( Copaxone ).
Nel 1998, uno studio europeo ha mostrato che l’Interferone-beta 1b era anche attivo nella sclerosi multipla secondaria progressiva, anche se un’identico studio clinico in Nord America non ha raggiunto l’end point primario.
Lo studio CHAMPS ( Controlled High-Risk Avonex Multiple Sclerosis ) e lo studio ETOMS ( Early Treatment of Multiple Sclerosis ) hanno dimostrato i benefici dell’impiego precoce nella sclerosi multipla dell’Interferone-beta 1a.
Due studi clinici, che hanno confrontato alti dosaggi e bassi dosaggi di Interferone-beta 1a, studio INCOMIN ( Indipendent Comparison of Interferons ) e studio EVIDENCE ( Evidence of Interferon Dose-Response: European North American Comparative Efficacy ), hanno evidenziato la superiorità dei più alti dosaggi e/o della maggiore frequenza di somministrazione di Interferone nel trattamento della sclerosi multipla recidivante-remittente. ( Xagena2005 )
Fonte : Journal of Neurology, 2005
Neuro2005 Farma2005