Le cellule B possono essere coinvolte nella fisiopatologia della sclerosi multipla. Inebilizumab ( precedentemente MEDI-551 ) si lega ed esercita deplezione delle cellule B CD19+.
L'obiettivo dello studio è stato quello di valutare la sicurezza, la tollerabilità, la farmacocinetica, la farmacodinamica e l'immunogenicità di Inebilizumab negli adulti con sclerosi multipla recidivante.
Questo studio di fase 1 ha randomizzato 28 pazienti in un rapporto 3:1 ( 21, Inebilizumab, 7, placebo ) a Inebilizumab ( 2 dosi per via endovenosa [ IV ], giorni 1 e 15: 30, 100 o 600 mg o singola dose sottocutanea [ SC ] al giorno 1: 60 o 300 mg ) oppure a placebo, con follow-up fino ad almeno la settimana 24 o ritorno del conteggio delle cellule B CD19+ a 80 o più cellule per microL.
L'esaurimento completo delle cellule B è stato osservato a tutti i dosaggi.
Le reazioni di infusione / iniezione ( grado 1/2 ) si sono verificate in 6 pazienti su 15 trattati con Inebilizumab per via endovenosa, 2 su 5 con placebo per via endovenosa, e 1 su 6 con Inebilizumab per via sottocutanea.
Eventi avversi gravi si sono verificati in 3 pazienti trattati con Inebilizumab: piressia, intossicazione da farmaci ( non-correlato a Inebilizumab, esito infausto ) e infezione del tratto urinario.
Il numero medio di nuove lesioni cumulative captanti il Gadolinio nell'arco di 24 settimane è stato di 0.1 con Inebilizumab rispetto a 1.3 con placebo; il numero medio di lesioni T2 nuove / di nuovo ingrandimento è stato, rispettivamente, di 0.4 e 2.4.
In conclusione, Inebilizumab ha presentato un profilo di sicurezza accettabile nei pazienti con sclerosi multipla recidivante e ha mostrato una tendenza alla riduzione di lesioni nuove / in fase di ingrandimento e di aumento della captazione del Gadolinio. ( Xagena2017 )
Agius MA et al, Mult Scler 2017; Epub ahead of print]
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