Sono stati valutati gli esiti di sicurezza per le terapie di induzione con Alemtuzumab ( Lemtrada ) e il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche ( AHSCT ) rispetto alle terapie di non-induzione modificanti la malattia.
È stato condotto uno studio di coorte basato sulla popolazione che ha collegato il Registro svedese della sclerosi multipla ai Registri sanitari nazionali.
Alemtuzumab, AHSCT e un gruppo di riferimento abbinato alle terapie di non-induzione ( Natalizumab, Dimetilfumarato, Rituximab, Fingolimod ) sono stati inclusi, se le terapie erano state iniziate nel periodo 2008-2017.
Gli esiti principali erano: morte, malattie della tiroide, malattie autoimmuni non-tiroidee e infezione.
Sono stati identificati 132 pazienti trattati con Alemtuzumab e 139 trattati con trapianto AHSCT ( 68% Ciclofosfamide ad alte dosi e Globulina anti-timociti [ ATG ], 32% BCNU [ Etoposide, Citosina-Arabinoside e Melfalan ] / ATG ), insieme a 2.486 pazienti abbinati trattati con terapie di non-induzione.
4 pazienti nel gruppo Alemtuzumab sono deceduti ( tasso di incidenza [ IR ] per 1.000 anni-persona 8.6 ) rispetto a 1 paziente nel gruppo trapianto AHSCT ( IR 1.7 ), e il tasso di mortalità nel gruppo di riferimento è stato 0.7.
La malattia tiroidea è stata più frequente nel gruppo Alemtuzumab ( IR 109 ) ma si è anche verificata più spesso nel gruppo trapianto AHSCT ( IR 34 ) rispetto al riferimento ( IR 5.3 ).
L'incidenza della malattia autoimmune non-tiroidea è stata simile in tutti i gruppi.
Il tasso di incidenza per l'infezione diagnosticata 6 mesi o più dall'inizio della terapia è stato 53 per Alemtuzumab, 108 per il trapianto AHSCT e 51 per il riferimento.
È stata confermata un'elevata incidenza di malattie della tiroide nei pazienti trattati con Alemtuzumab e, in misura minore, con il trapianto AHSCT, ed è stata riscontrata una maggiore incidenza di infezione per il trapianto AHSCT rispetto sia ad Alemtuzumab che alle terapie di non-induzione.
L'incidenza di malattie autoimmuni non-tiroidee è stata bassa per entrambe le terapie.( Xagena2021 )
Alping P et al, Neurology 2021; 96: 1574-1584
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