Precedenti report avevano indicato una associazione tra livelli di anticorpi contro il virus di Epstein-Barr ( EBV ) e l'attività di malattia nella sclerosi multipla ( SM ), ma i risultati non erano univoci.
L'obiettivo di uno studio è stato quello di valutare se i livelli di anticorpi anti-EBV riflettono l'attività di malattia alla risonanza magnetica per immagini ( MRI ) nella sclerosi multipla, e di esaminare la possibilità di livelli di anticorpi anti-EBV come biomarcatori per la risposta al trattamento.
Un totale di 87 pazienti affetti da sclerosi multipla sono stati seguiti per due anni prima e durante trattamento con Interferone beta ( IFNB ), con esami di risonanza magnetica e la misurazione nel siero di anticorpi IgM e IgG verso l’antigene del capside virale ( VCA ), antigene nucleare 1 di EBV ( EBNA-1 ) e antigene precoce ( EA ).
Le associazioni tra i livelli di anticorpi anti-EBV e l'attività alla risonanza magnetica sono state valutate da un modello di regressione logistica.
I più alti livelli di IgG anti-EBNA-1 sono stati associati a un aumento della attività MRI, [ odds ratio, OR = 2.95 ( 95% CI 1.07-8.10; p = 0.036 ) ] per l'attività unica combinata ( CUA, la somma di lesioni T1Gd+ e nuove o più estese lesioni in T2 ).
Sebbene la maggior parte dei pazienti siano risultati negativi per IgM anti-VCA, è stata riscontrata una associazione inversa [ OR = 0.32 ( 95% CI 0,12-0,84; p = 0.021 ) ] con l'attività unica combinata durante il trattamento con Interferone beta.
In conclusione, lo studio sostiene l’esistenza di una associazione tra livelli di IgG anti-EBNA 1 e l'attività di malattia nella sclerosi multipla.
I ricercatori hanno anche trovato un'associazione inversa con i livelli di IgM anti-VCA durante il trattamento con Interferone beta non descritta in precedenza, indicando IgM anti-VCA come possibile biomarcatore per la risposta all’Interferone beta. ( Xagena2014 )
Kvistad S et al, Mult Scler 2014; 20: 1833-1840
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