Ricercatori italiani hanno valutato il ruolo dell’infezione da Chlamydia pneumoniae nella sclerosi multipla.
Sono state individuate sequenze della proteina di membrana della Chlamydia pneumoniae ( CP ) nel liquido cerebrospinale nel 21,5% ( 23/107 ) dei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente o sclerosi multipla secondaria progressiva, e nel 2,6% ( 2/77 ) dei pazienti con altre malattie neurologiche.
I pazienti con presenza di Chlamydia pneumoniae ( CP+ ) presentavano all’esame MRI ( risonanza magnetica ad immagine ) una maggiore attività di malattia rispetto ai pazienti con assenza della Chlamydia pneumoniae ( CP- ).
Inoltre i pazienti CP+ tendevano ad avere un più precoce inizio della malattia ed una più lunga durata della malattia.
Queste scoperte suggeriscono che l’infezione da Chlamydia pneumoniae a livello del sistema nervoso centrale potrebbe influenzare il decorso della malattia in un sottogruppo di pazienti con sclerosi multipla. ( Xagena2003 )
Grimaldi LM et al, Mult Scler 2003; 9:467-671
Neuro2003