Diversi studi clinici hanno mostrato effetti benefici del trattamento con immunoglobulina somministrata per via endovenosa sull’incidenza delle recidiva e sulla disabilità nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente.
L’European Study on Intravenous Immunoglobulin in Multiple Sclerosis ha verificato l’effetto dell’immunoglobulina per via endovenosa nella fase progressiva secondaria della sclerosi multipla.
Hanno preso parte allo studio 318 pazienti ,di età media pari a 44 anni, con sclerosi multipla progressiva secondaria, clinicamente definita.
In modo random, hanno ricevuto immunoglobulina per via endovenosa ( 1g/kg/mese ) ( n = 159 ) o un volume equivalente di placebo ( albumina 0.1% ) ( n = 159 ), per un periodo di 27 mesi.
L’outcome primario era il peggioramento della disabilità alla scala EDSS ( Expanded Disability Status Scale ).
Un totale di 19 pazienti appartenenti al gruppo di trattamento attivo e 39 del gruppo placebo hanno interrotto prematuramente lo studio, ma sono stati inclusi nell’analisi.
Il trattamento con immunoglobulina per via endovenosa non ha fornito nessun effetto benefico sul tempo alla progressione confermata all’EDSS ( hazard ratio, HR = 1.11 rispetto al placebo ).
La percentuale annuale di recidive è stata di 0.46 in entrambi i gruppi.
Non è stata riscontrata alcuna differenza significativa tra i due gruppi riguardo agli altri outcome clinici o al cambiamento nel load di lesione in T2.
In linea generale, il trattamento è stato ben tollerato, sebbene, in 7 pazienti a rischio di tromboembolismo, si siano manifestati trombosi venosa profonda, embolia polmonare o entrambe ( n = 6 su immunoglobulina per via endovenosa e n = 1 su placebo ).
Il trattamento con immunoglobulina somministrata per via endovenosa, in questo studio, non ha mostrato alcun beneficio clinico e, quindi, non può essere consigliato come terapia per i pazienti affetti da sclerosi multipla progressiva secondaria. ( Xagena2004 )
Hommes O R et al, Lancet 2004; 364: 1149-1156
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