E’ stata valutata la sicurezza del trattamento ambulatoriale endovascolare della vena giugulare interna e della vena azygos nei pazienti con insufficienza venosa cronica cerebrospinale ( CCSVI ) associata a sclerosi multipla.
Nell’arco di 7 mesi, 247 procedure sono state effettuate in 231 pazienti. L'età media dei pazienti era di 48.2 anni ( range: 25.7-70.2 anni ); il 63.7% erano donne e il 36.3% erano maschi.
Il 49% ( 121/247 ) delle procedure sono state eseguite in ospedale, mentre il 51% ( 126/247 ) sono state effettuate a livello ambulatoriale.
Per il 92.7% ( 229/247 ) sono state procedure primarie, mentre per il 7.3% ( 18/247 ) erano secondarie a causa di restenosi.
Per i pazienti sottoposti a intervento primario, l’86.5% ( 198/229 ) ha ricevuto angioplastica e l’11.4% ( 26/229 ) impianto di stent di almeno un vaso; i rimanenti 5 pazienti non sono stati trattati.
Per i pazienti trattati a causa di restenosi, il 50% ( 9/18 ) è stato sottoposto ad angioplastica e il 50% ( 9/18 ) a impianto di stent.
Nel 99.2% ( 245/247 ) delle procedure, i pazienti sono stati dimessi entro 3 ore.
La cefalea transitoria post-procedura è stata riportata nell’8.5% ( 21/247 ) dei casi; in 1 caso la cefalea è persistita oltre i 30 giorni.
Il dolore al collo è stato riportato nel 15.8% dei pazienti ( 39/247 ), il 53.8% ( 21/39 ) di questi pazienti era stato sottoposto a impianto di stent.
L’1.7% ( 4/231 ) dei pazienti è stato ritrattato entro 30 giorni a causa di restenosi sintomatica.
Aritmie cardiache sostenute sono state osservate in 3 pazienti nel corso della procedura con due terzi dei pazienti che hanno necessitato di ricovero in ospedale.
Uno di questi pazienti, che era stato sottoposto a una complessa procedura per trombosi intra-stent, ha richiesto una prolungata ospedalizzazione a causa di una cardiomiopatia indotta dallo stress.
La revisione ha evidenziato che il trattamento endovascolare eseguito su base ambulatoriale nei pazienti con CCSVI associata a sclerosi multipla è una procedura sicura.
Il monitoraggio cardiaco è essenziale per consentire una rapida individuazione e trattamento dei pazienti con aritmie indotte dalla procedura.
L’ultrasonografia post-procedura è consigliata per rilevare trombosi venosa.
I re-interventi complessi dovrebbero essere eseguiti in ambito ospedaliero, dato il rischio di complicanze in questa sotto-popolazione di pazienti. ( Xagena2011 )
Mandato K et al, J Vasc Interv Radiol 2011; 22: S4
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