Ricercatori dell’Ospedale Universitario San Raffaele di Milano hanno confrontato l’efficacia, la tollerabilità e la sicurezza del Metilprednisolone per via endovenosa con il Metilprednisolone per os, ad alti dosaggi equivalenti, nei pazienti con sclerosi multipla, che sono andati incontro ad una recente recidiva.
Sono stati esaminati i pazienti con una recidiva clinica entro le precedenti 2 settimane e con almeno una lesione captante il Gadolinio all’esame della risonanza magnetica per immagini ( MRI ) cerebrale.
Un totale di 40 pazienti affetti da sclerosi multipla sono stati assegnati in modo casuale a ricevere 1 g/die per 5 giorni di Metilprednisolone orale ( n=20 pazienti ) oppure 1 g/die per 5 giorni di Metilprednisolone per via iniettiva ( n=20 ).
L’endpoint dello studio era rappresentato dal confronto dell’efficacia delle due vie di somministrazione nel ridurre il numero di lesioni captanti il Gadolinio dopo una settimana dall’inizio del trattamento.
I due gruppi hanno mostrato una riduzione delle lesioni captanti il Gadolinio nel tempo ( p=0.002 per la forma orale di Metilprednisolone e p=0.001 per la forma endovenosa ) con un effetto di non-inferiorità tra le due vie di somministrazione alla prima settimana.
Entrambi i gruppi hanno presentato un miglioramento alla scala EDSS ( Expanded Disability Status Scale ) nel tempo ( p
Entrambi i trattamenti sono risultati ben tollerati, con minimi eventi avversi.
Dallo studio è emerso che il Metilprednisolone per os è efficace quanto il Metilprednisolone per via endovenosa nel ridurre le lesioni captanti il Gadolinio nei pazienti con sclerosi multipla subito dopo una recidiva acuta, con simili profili clinici, di sicurezza e di tollerabilità. ( Xagena2009 )
Martinelli V et al, Neurology 2009; 73: 1842-1848
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