Presso la Tohoku University School of Medicine in Giappone, sono stati analizzati gli effetti immunoregolatori di Ibudilast, un inibitore non-selettivo della fosfodiesterasi, al dosaggio di 60 mg/die, per os, per 4 settimane nei pazienti con sclerosi multipla.
Ibudilast in monoterapia riduce in modo significativo l’RNA messaggero ( mRNA ) del TNF-alfa ( fattore di necrosi tumorale-alfa ) e dell’interferone-gamma, ed il rapporto, sempre a livello di mRNA, tra l’interferone-gamma e l’interleuchina-4, indicando uno shift nel profilo delle citochine, con passaggio della dominanza da Th1 a Th2.
Alla citometria di flusso è stato osservato, dopo la terapia, un aumento significativo delle cellule T natural-killer, che sono correlate alle risposte di tipo Th2 nella sclerosi multipla e nel suo modello animale ( encefalomielite autoimmune sperimentale ).
Nessun cambiamento immunologico significativo è stato riscontrato nei soggetti sani o in quelli con sclerosi multipla ma non sottoposti a trattamento.
Gli Autori ritengono che Ibudilast può essere una terapia promettente per la sclerosi multipla.( Xagena2004 )
Feng J et al, Mult Scler 2004; 10: 494-498
Neuro2004 Farma2004