È stata valutata l’eterogeneità nei pattern di risonanza magnetica per immagini ( MRI ) nella risposta all’Interferone beta tra i pazienti con sclerosi multipla o nel singolo paziente nel tempo.
Quindici pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente sono stati sottoposti con cadenza mensile a MRI e a esami clinici ( fase di pre-terapia di 6 mesi e fase di terapia di 36 mesi ), e con cadenza bimestrale a test per la ricerca di anticorpi neutralizzanti.
In base alla MRI, sono stati definiti responsivi alla terapia i pazienti che mostravano una riduzione pari o superiore al 60% delle lesioni captanti il mezzo di contrasto durante ogni semestre di terapia.
Il trattamento era rappresentato da somministrazioni sottocutanee di 250 microg di Interferone beta-1b a giorni alterni per 3 anni.
La principale misura di esito era la riduzione delle lesioni captanti il mezzo di contrasto.
Il 53.3% dei pazienti ( n=8 ) è risultato responsivo alla terapia e il 46.7% ( n=7 ) non-responsivo.
Tra i pazienti non-responder, 3 ( 20% ) ha mostrato solo una riduzione ottimale iniziale del numero delle lesioni captanti il mezzo di contrasto, 2 ( 13.3% ) non hanno mai raggiunto una risposta ottimale e 2 ( 13.3% ) hanno mostrato una risposta ottimale ritardata.
Non è risultata evdente alcuna chiara associazione tra il profilo degli anticorpi neutralizzanti e la risposta alla risonanza magnetica per immagini.
In conclusione, valutazioni multiple con MRI hanno evidenziato che solo la metà circa dei pazienti trattati con Interferone-beta raggiunge e mantiene una risposta completa nel tempo; tuttavia alcuni pazienti potrebbero ristabilire una risposta ottimale al farmaco dopo un fallimento iniziale. ( Xagena2009 )
Chiu AW et al, Arch Neurol 2009; 66: 39-43
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