Grave danno epatico, tra cui insufficienza epatica ad esito fatale, e disfunzione sono stati segnalati in alcuni pazienti trattati con Leflunomide ( Arava ), un farmaco indicato nella artrite reumatoide. Un rischio simile è atteso anche per la Teriflunomide ( Aubagio ), un farmaco approvato per il trattamento della sclerosi multipla, poiché le dosi raccomandate di Teriflunomide e Leflunomide rientrano in un range simile di concentrazioni plasmatiche di Teriflunomide.
I pazienti con preesistente malattia epatica possono essere ad aumentato rischio di innalzamento delle transaminasi sieriche durante l'assunzione di Aubagio.
I pazienti con preesistente malattia epatica acuta o cronica, o quelli con livelli sierici di alanina aminotransferasi ( ALT ) che superano di due volte il limite maggiore della norma ( ULN ) prima di iniziare il trattamento, non dovrebbero essere trattati con Aubagio.
Aubagio è controindicato nei pazienti con grave insufficienza epatica.
In studi controllati con placebo, i valori di ALT tre volte superiori al limite maggiore della norma si sono verificati nel 3% ( 14/429 ) e nel 5% ( 21/415 ) dei pazienti trattati con Teriflunomide, rispettivamente, al dosaggio di 7 mg e di 14 mg, e nel 4% ( 17/421 ) dei pazienti trattati con placebo.
Questi aumenti si sono verificati per lo più entro il primo anno di trattamento.
La metà dei casi è tornata alla normalità, senza la sospensione del farmaco.
Negli studi clinici, se l’aumento di ALT era maggiore di tre volte il limite superiore alla norma in due test consecutivi, Aubagio veniva sospeso e i pazienti sottoposti a una procedura accelerata di eliminazione.
Tra i pazienti che hanno subito la sospensione e l'eliminazione accelerata in studi clinici controllati, la metà è tornata a valori normali o quasi normali entro 2 mesi.
Un paziente negli studi controllati ha presentato valori di ALT 32 volte il limite superiore normale e ittero 5 mesi dopo l'inizio del trattamento con Aubagio 14 mg. Il paziente è stato ricoverato in ospedale per 5 settimane e si è ripreso dopo procedura di eliminazione accelerata mediante plasmaferesi e Colestiramina. Il danno epatico indotto dalla Teriflunomide in questo paziente non è stato escluso.
Entro 6 mesi prima di iniziare la terapia con Aubagio devono essere misurati i livelli sierici delle transaminasi e della bilirubina.
Dopo aver iniziato il trattamento con Aubagio devono essere monitorati i livelli di ALT almeno mensilmente per sei mesi.
Deve essere preso in considerazione il monitoraggio aggiuntivo quando Aubagio è somministrato assieme ad altri farmaci potenzialmente epatotossici.
Il medico deve considerare di sospendere Aubagio nel caso l’aumento dei livelli sierici delle transaminasi (maggiori di tre volte il limite superiore della norma ) sia confermato.
Devono essere monitorate le transaminasi e la bilirubina sierica durante la terapia con Aubagio, in particolare nei pazienti che presentano sintomi suggestivi di disfunzione epatica, come nausea inspiegabile, vomito, dolore addominale, affaticamento, anoressia o ittero e/o urine scure. Nel caso in cui si sospetti che il danno epatico possa essere causato da Aubagio, è necessario interrompere la somministrazione della Teriflunomide e avviare una procedura accelerata di eliminazione e monitorare la funzionalità epatica settimanalmente fino a normalizzazione.
Nel caso in cui il danno epatico appare non-indotto dalla Teriflunomide, può essere presa in considerazione la ripresa della terapia con Aubagio. ( Xagena2012 )
Fonte: FDA, 2012
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