È stato descritto che il trattamento dei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente ( RRMS ) con Alemtuzumab ( Lemtrada ) dopo Fingolimod ( Gilenya ) potrebbe essere meno efficace a causa delle diverse dinamiche di ripopolamento dei linfociti.
Uno studio ha pertanto analizzato l'efficacia e la sicurezza di Alemtuzumab rispetto a Rituximab ( MabThera ) dopo la sospensione di Fingolimod.
Un follow-up di una coorte di pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente trattati con Alemtuzumab o Rituximab dopo l'interruzione di Fingolimod è stato raggiunto.
L'efficacia era rappresentata dalla percentuale di pazienti senza evidenza di attività di malattia ( NEDA ).
Sono stati analizzati 55 pazienti, 28 con Alemtuzumab e 27 con Rituximab.
Non sono state osservate differenze nel periodo di wash-out o nei conteggi dei linfociti al basale.
Dopo un periodo medio di follow-up di 28.8 mesi, la percentuale di recidiva annualizzata è risultata significativamente ridotta nel gruppo Alemtuzumab da 1.29 a 0.004 ( p inferiore a 0.001 ) e nel gruppo Rituximab da 1.24 a 0.02 ( p inferiore a 0.001 ), senza differenze.
È stata osservata una significativa riduzione del punteggio mediano alla scala EDSS ( Expanded Disability Status Scale ) da 2.8 a 2.0 nel gruppo Alemtuzumab e da 3.5 a 2.5 ( p inferiore a 0.01 ) nel gruppo Rituximab, senza differenze.
L'82% ( n = 28 ) dei pazienti nel gruppo Alemtuzumab e il 69.2% ( n = 26 ) nel gruppo Rituximab ha raggiunto i criteri NEDA, senza differenze ( p = 0.3 ).
I sintomi correlati all'infusione erano gli effetti indesiderati più frequenti in entrambi i gruppi.
Non sono state registrate gravi reazioni avverse.
Dallo studio è emerso che il trattamento dei pazienti con sclerosi multipla recidivante remittente con Alemtuzumab o Rituximab dopo la sospensione di Fingolimod è efficace e sicuro, senza differenze significative tra i due gruppi esaminati. ( Xagena2019 )
Alcalá C et al, J Neurol 2019; Epub ahead of print
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