Ricercatori del Centro Sclerosi Multipla dell’Ospedale Universitario San Luigi di Orbassano hanno analizzato l’impatto degli anticorpi neutralizzanti ( NAb ) sull’efficacia clinica dell’Interferone-beta.
Lo studio, in aperto, ha coinvolto 78 pazienti con sclerosi multipla trattati con Betaferon 8 milioni UI per via sottocutanea ( SC ) a giorni alterni ( n = 20 ), Rebif 22 microg SC 3 volte a settimana ( n = 25 ), o Avonex 30 microg per via intramuscolare una volta a settimana ( n = 33 ).
I campioni di sangue ogni 3 mesi sono stati analizzati alla ricerca di anticorpi neutralizzanti.
La percentuale di pazienti positivi per gli anticorpi neutralizzanti, persistenti, è risultata: 35% per Betaferon, 20% per Rebif e 3% per Avonex.
Durante trattamento con Interferone-beta, i pazienti, sia NAb+ che NAb-, hanno presentato una riduzione nell’incidenza di recidive.
Questa riduzione ( 25% ) non è risultata significativa nei pazienti NAb+ ma lo è stata ( 67%; p < 0,0001 ) nei pazienti NAb-.
E’ stato inoltre osservato un trend che ha fatto ipotizzare che gli anticorpi neutralizzanti potessero influenzare la probabilità di rimanere senza recidive.
Un più alto numero di pazienti NAb+ ha presentato un peggioramento del punteggio EDSS ( Expanded Disability Status Scale ) nel corso del follow-up rispetto ai pazienti NAb-.
Secondo gli Autori gli anticorpi neutralizzanti persistenti riducono in modo significativo l’efficacia clinica del trattamento con Interferone-beta.( Xagena2004 )
Malucchi S et al, Neurology 2004; 62: 2031-2038
Neuro2004 Farma2004