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Accumulo di ferro nella materia grigia profonda: associazione con il deterioramento cognitivo nella sclerosi multipla


C’è una correlazione ben stabilita tra l’atrofia della materia grigia profonda e la disfunzione cognitiva nella sclerosi multipla.
Tuttavia, la causa di questi segni di neurodegenerazione è poco conosciuta.
L’accumulo di ferro nella materia grigia profonda è maggiore nei pazienti con sclerosi multipla rispetto ai controlli sani di pari età e sesso, e potrebbe contribuire alla progressione della malattia.

Ricercatori dell’University of Buffalo negli Stati Uniti, hanno valutato la relazione tra ferro e capacità cognitiva in diverse strutture della materia grigia profonda, considerando l’influenza della perdita di volume.

Hanno preso parte allo studio 85 pazienti con sclerosi multipla e 27 volontari sani, che sono stati sottoposti a risonanza magnetica per immagini ( MRI ) a 3T e a esame neuropsicologico.
E’ stata usata una fase filtrata di imaging di suscettibilità ponderata ( SWI ) per analizzare la fase media di voxel a bassa fase, indicativi di anormale accumulo di ferro.

Correlazioni tra la fase media di voxel a bassa fase e i test cognitivi sono stati trovati nel caudato ( r = 0.240 e 0.232 ), putamen ( r = 0.368, 0.252 e 0.238 ), pallido ( r = 0.235 ), e talamo ( r = 0.244, 0.255 e 0.251 ) ( P inferiore a 0.05 ).

Tuttavia, le correlazioni tra il volume della struttura e la capacità cognitiva erano più robuste.

I risultati dello studio suggeriscono che l’accumulo di ferro svolge un ruolo significativo, seppur minore, nel deterioramento cognitivo della sclerosi multipla. ( Xagena2014 )

Modica CM et al, AJNR 2014 ; Published online before print

Neuro2014



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